Si è concluso il Festival di Berlino.
La giuria, presieduta dal cinese Wong Kar-Wai, ha premiato con l’Orso d’Oro il film rumeno “Child’s Pose” diretto dal promettente trentasettenne Calin Peter Netzer, uno dei favoriti della vigilia.
La pellicola racconta il complicato rapporto tra una madre e un figlio dell’alta borghesia di Bucarest, che ha investito ed ucciso un ragazzo dei quartieri più poveri della città: un racconto familiare che descrive contemporaneamente un’intera società senza etica che vive di corruzione e malcostume.
Miglior regista l’americano David Gordon Green (“Prince Avalanche”), mentre migliori interpreti la cilena Paulina Garcìa per “Gloria” di Sebastiàn Lelio e il rumeno Natif Mujic per il bosniaco “An Episode in the Life of an Iron Picker” di Denis Tanovic, insignito a sua volta del Gran Premio della Giuria.
Orso d’argento per la sceneggiatura all’iraniano dissidente Jafar Panahi (“Closed Curtain”), che non ha potuto partecipare perchè condannato in patria a sei anni di reclusione.
Le produzioni nostrane hanno riscosso un ottimo successo di pubblico e critica, in particolare l’ultima fatica di Giuseppe Tornatore “La migliore offerta”.