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Napoli. Ritmi nascosti in una Voce senza tempo: Omaggio a Caruso

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L’Accademia Musicale “Enrico Caruso” chiude la prima stagione teatrale del Teatro Orazio con "Ritmi nascosti in una Voce senza tempo", serata evento dedicata proprio al grande tenore napoletano di cui da vent’anni l’Accademia porta il nome.  Il concerto di canzoni classiche napoletane...

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L’Accademia Musicale “Enrico Caruso” chiude la prima stagione teatrale del Teatro Orazio con “Ritmi nascosti in una Voce senza tempo”, serata evento dedicata proprio al grande tenore napoletano di cui da vent’anni l’Accademia porta il nome. Il concerto di canzoni classiche napoletane sarà eseguito dall’orchestra, dal coro polifonico e dai cantanti solisti dell’Accademia diretti dal M° Giuseppe Schirone. Nel corso della serata saranno eseguiti i più bei motivi partenopei che il celebre tenore napoletano ha reso famosi in tutto il mondo. L’evento sarà arricchito dagli interventi di Sasà Trapanese, che nel corso della serata racconterà aneddoti legati alla vita del celebre artista, accompagnati da immagini tratte dal film documentario “Enrico Caruso”, interpretato nel 1991 dallo stesso Trapanese. In occasione della serata evento sarà allestita, all’interno della sala, una mostra permanente completamente dedicata al tenore napoletano, a cura di Luigi Todisco.

Enrico Caruso nasce nel 1873 a Napoli. La scoperta e il consolidarsi delle potenzialità della propria voce, dopo le iniziali esibizioni presso stabilimenti balneari e salotti napoletani, lo indirizzano ben presto verso le recite teatrali.
Prende lezioni di canto e esordisce al teatro Nuovo di Napoli nel 1895, con l’opera “L’Amico Francesco” di Domenico Morelli.
Negli anni successivi si esibisce nei teatri delle principali città d’Italia.
Nel 1900 debutta alla Scala di Milano con la “Bohème”, diretta da Arturo Toscanini. Al teatro San Carlo, nel Dicembre 1901, canta in “Elisir d’Amore” e “Manon”, ma non è apprezzato da una parte del pubblico. Ancor più, lo addolorano le parole di un noto critico, che scrive d’averlo sentito cantare con voce da baritono. Sembra che per questo motivo Caruso avesse giurato di non esibirsi più a Napoli. Nel Novembre del 1903 debutta al “Metropolitan” di New York con “Rigoletto”, ottenendo grande successo. Nel 1920 una grave malattia polmonare lo costringerà ad interrompere una recita. Dopo l’intervento si reca a Sorrento, dove subirà una ricaduta. Trasferito a Napoli, all’albergo Vesuvio, morirà nell’Agosto 1921.

Ingresso – € 10,00

Info e prenotazioni:

081 049 42 60 – 346 078 42 25

www.teatroorazio.it