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Sanremo: Celentano contestato. Morandi canta con lui e si commuove

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Il secondo, attesissimo monologo di Adriano Celentano ha tenuto banco anche durante la serata conclusiva del Festival 2012. Anzi diciamo che era l’attrattiva maggiore della finalissima, quella capace di tenere incollati al video molti fans del Molleggiato fino alle 23.15 circa, quando la mezzâ...

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Il secondo, attesissimo monologo di Adriano Celentano ha tenuto banco anche durante la serata conclusiva del Festival 2012. Anzi diciamo che era l’attrattiva maggiore della finalissima, quella capace di tenere incollati al video molti fans del Molleggiato fino alle 23.15 circa, quando la mezz’ora che Celentano ha avuto per sé si era esaurita. Chiamarlo secondo monologo è però forse eccessivo visto che in gran parte l’intervento ha ricalcato quello di martedì: con molto coraggio ma pure una discreta quantità di irriverenza, Celentano, dopo essere entrato in scena sulle note di “Thirteen woman”, è infatti tornato sullo scottante tema dei giornali cattolici precisando di non “ho chiesto la chiusura di Famiglia Cristiana ed Avvenire, senza rivendicare diritti di censura. Che invece sono stati esercitati su di me“. Parole insomma piuttosto equivoche, a metà tra la marcia indietro e l’orgogliosa rivendicazione delle proprie idee: un discorso che non toglie né aggiunge nulla ma il colpo di scena è arrivato quando dalla galleria dell’Ariston si sono levate delle grida di disappunto, “Adriano basta”, accompagnate da qualche fischio isolato. Minoranze, certo, ma che hanno trasformato per qualche minuto il Teatro in uno stadio.

Una situazione che non è andata giù al presidente della Rai Paolo Galimberti che già pochi minuti dopo la fine dell’intervento di Celentano si esprimeva con parole di fuoco: “Celentano è stato irriguardoso”. Le polemiche insomma sono appena all’inizio e spunta pure il giallo: sembra infatti che l’ingresso in scena di Morandi sia stato anticipato rispetto alle previsioni in modo forse da “tagliare” un pezzo del monologo di Celentano. E comunque una vittima c’è già, il direttore artistico Gianmarco Mazzi che ha annunciato la fine del suo rapporto con Sanremo, pur precisando che non si tratta di dimissioni. Mazzi, che lascia dopo sette anni, si è detto amareggiato dai commenti del direttore generale Lorenza Lei sulla partecipazione di Celentano: “Sembra che invece che un grande artista abbia portato a Sanremo un criminale”. Queste le parole di Mazzi, che quindi si schiera apertamente col Molleggiato al pari di Morandi, che l’ha difeso apertamente dal palco (“Adriano ama i giornali, Sanremo e la gente: non ce l’ha con nessuno”) dopo aver duettato con lui, ed essersi visibilmente commosso, sulle note di “Penso a te e cambia il mondo“. Non è dato sapere se e quando li rivedremo insieme o separati a Sanremo ma si è trattato di uno dei momenti più toccanti e musicalmente più alti di tutte le cinque serate, buono per mettere da parte le polemiche. Ma solo per un momento.

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